Recentemente il sito web del report è stato migliorato sia per quanto riguarda l’interfaccia che rispetto alla disponibilità dei dati.
Il primo tool che ci viene presentato è un grafico che esprime il traffico dati sui servizi Google. Il grafico è interattivo ed è quindi possibile filtrare per nazione, periodo storico e prodotto Google. I dati sono aggiornati in tempo reale e, ovviamente, normalizzati e scalati. Attraverso questo tool è possibile osservare interruzioni (normalmente a causa di ingerenze governative) nel libero flusso delle informazioni.
Una seconda parte del rapporto ci permette di analizzare le richieste di rimozione di contenuti o richieste di accesso a dati riguardanti utenti da parte dei governi o loro dipartimenti.
Anche in questo caso è possibile osservare la situazione per ogni singola nazione. Possiamo vedere ad esempio quanti contenuti per ogni prodotto è stata richiesta la rimozione, per quale motivo generico, e in che percentuale Google ha ottemperato alla richiesta.
Se per la rimozione di contenuti quest’ultimo parametro risulta abbastanza rispondente alle richieste governative, è interessante osservare come per le richieste di accesso a dati degli utenti, Google tenda ad ottemperare percentualmente in modo diverso. La spiegazione di Google è che ogni qualvolta viene richiesto da parte di un governo di accedere ai dati di un utente, Google analizza a fondo la richiesta e ove ritiene che la richiesta sia illegittima (secondo la legge) o esagerata, allora l’azienda cerca di intervenire per mitigare le pretese del richiedente.
Riteniamo questo strumento di Google molto interessante, soprattutto per ricercatori e studiosi, per rendersi conto dell’evoluzione del libero flusso delle informazioni sul web (per quanto riguarda la nicchia di mercato occupata da Google).