Lo scorso aprile GameStop aveva annunciato di voler espandere il proprio business legato ai videogiochi, con il rilascio di una piattaforma di game streaming simile ad OnLive.
Per chi non conosce OnLive possiamo dire che si tratta di un sistema per permettere agli utenti, a fronte della sottoscrizione di un abbonamento, di giocare videogiochi complessi, ad altissime prestazioni, su hardware economici.
In pratica OnLive processa il videogioco sui propri server interni ed invia all’utente un “filmato interattivo” del gioco stesso. L’utente gioca tranquillamente come se il gioco fosse installato sul suo computer.
Tornando a GameStop, il presidente Tony Bartel ha dichiarato che l’azienda non produrrà un nuovo tablet ma si limiterà a personalizzare un tablet Android selezionato tra quelli in commercio.
GameStop è ora nella fase di test di quella che chiamano GameStop certified gaming platform. Oltre a rilasciare titoli specificatamente creati per le piattaforme mobile, GameStop punterà a permettere agli utenti tablet di giocare a giochi blockbuster attraverso la propria piattaforma di streaming.
GameStop è una catena enorme, presente a livello internazionale. Per questo motivo la visibilità del tablet e della piattaforma stessa nei confronti degli utenti, soprattutto della fascia giovanile, è assicurata.
Questa notizia rappresenta un nuovo punto a favore di Android.
La cosa che però mi interessa in modo particolare sottolineare è come la filosofia open source (seppur con tutte le limitazioni e controversie della sua implementazione in Android) sia un sistema vincente, soprattutto quando viene adottato e supportato da una grande azienda come Google.
Abbiamo visto che gran parte del successo di Android risiede proprio nella sua versatilità e nella possibilità, per chiunque lo adotti, di modificarlo a proprio piacimento.
La piattaforma di GameStop è un’ulteriore conferma di questo aspetto.
Provate ad immaginare di poter giocare all’ultima edizione di Battlefield o Bioshock direttamente dal vostro tablet, magari continuando in metropolitana una partita iniziata nel salotto di casa.
In futuro questa situazione potrebbe non essere più una fantasia.
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