28 settembre 2011

[Android] Porting di Inferno su Android

John Floren, dipendente del Sandia National Laboratories California, ha annunciato su BitBucket la disponibilità di un porting di Inferno per dispositivi Android.
Inferno è l’erede di Plan 9, un sistema operativo sperimentale per costruire sistemi a rete e distribuiti, sviluppato negli anni novanta dai Bell Laboratories. Inferno è attualmente in fase di sviluppo da Vita Nuova, un’azienda inglese specializzata in sistemi embedded.


Il sistema operativo è comunque open source, rilasciato con licenze GPL, LGPL e MIT, e può quindi essere liberamente scaricato e modificato.
A questo punto entra in scena un gruppo del Sandia National Laboratories California che, a partire dal codice di Inferno, inizia a lavorare al porting di questo sistema operativo su Android.

Facendo seguito al loro motto "If it ain't broke, break it" (se non è già rotto, rompilo), il gruppo del SNL decide di rimpiazzare lo stack Java di Android con Inferno, creando quindi Hellaphone.
Hellaphone è in grado di funzionare direttamente sul layer Linux fornito da Android, impedendo al sistema Java di avviarsi.
Oltre a dire “ciao-ciao” alla disputa legata ai brevetti con Oracle, l’eliminazione di Java rende il boot del dispositivo velocissimo: solo 10” per passare da spento a accesso.

Attualmente Hellaphone è stato implementato su Nexus S e su Nook Color -questi i dispositivi attualmente a disposizione del team.
Sia la parte touch che, per il Nexus S, la parte telefonica inoltre funzionano perfettamente.
L’interfaccia di Hellaphone eredita quella di Inferno, che a sua volta eredita quella di Plan 9. Questo significa che, esteticamente, il sistema ricorda moltissimo qualcosa riesumato dagli anni ’90. Si tratta solo di grafica però, che può essere facilmente migliorata da altri sviluppatori.



Come è logico aspettarsi, al momento non si parla nemmeno di applicazioni anche se, avendo eliminato Java, il sistema potrebbe mostrare direttamente applicazioni che girano su Linux (ma questa è solo una mia supposizione).
La cosa più interessante di tutto questo è il fatto che Hellaphone rappresenta il tentativo forse più riuscito di creare un sistema alternativo (e open source) all’ecosistema di smartphone più diffusi attualmente in commercio.
Per quanto questo tentativo sia buono e ben riuscito, la mia speranza è che serva da sprono alla creazione di un’alternativa più solida dal punto di vista dell'ecosistema.
Sto evidentemente parlando di una distribuzione su base Linux installabile su dispositivi Android.
Staremo a vedere se e quando nomi famosi nell’ambito delle distribuzioni Linux (Ubuntu, Mint, OpenSuse, Fedora) scenderanno in campo.
Vi lascio ad un video che mostra Hellaphone in azione su Nexus S.

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