Il solo utilizzo del GPS per la localizzazione della posizione ha alcuni svantaggi. Per esempio non funziona al coperto e consuma molta energia elettrica per funzionare.
Google ha così da tempo adottato un sistema che utilizza l'antenna wifi del dispositivo per fare una sorta di ping verso le reti wireless circostanti. Grazie alle informazioni ottenute tramite questo ping, Google è in grado di determinare la posizione geografica degli access point e, di conseguenza, del nostro dispositivo.
Questo metodo, sebbene meno accurato del GPS, ha il vantaggio di essere molto più veloce, funzionare anche al coperto e consumare poca energia elettrica.
Le informazioni sulla posizione geografica degli access point vengono catalogate da Google in un database chiamato Google Location Server. Le informazioni contenute in questo database identificano una macchina (access point), attraverso il suo identificativo MAC address, e lo associano ad una posizione geografica.
Va specificato che Google non identifica in alcun modo il proprietario dell'access point, anche perché l'indirizzo MAC non fornisce questo tipo di informazioni.
Tuttavia è possibile che non tutti siano d'accordo sul fatto che Google (ma anche altre aziende) utilizzi il proprio MAC address e la propria posizione geografica approssimativa all'interno del proprio database.
C'è da dire comunque che le informazioni di cui sopra vengono trasmesse in forma pubblica dalle macchine.
Google ha previsto la possibilità per gli utenti di escludere il proprio access point da questo processo.
Vediamo come fare:
La rete wireless fornita dal vostro access point avrà un nome; tipicamente qualcosa tipo Belkin, Alice-32532, Vodafone-32532 o qualsiasi altro nome abbiate voluto impostare.
Questo nome viene chiamato SSID.
A questo punto è necessario riferirsi al manuale del proprio access point per sapere come cambiare l'identificativo SSID.
Se il vostro identificativo è tipo Belkin-32532, aggiungete il suffisso _nomap facendolo diventare Belkin-32532_nomap
In questo modo nel momento in cui un dispositivo mobile effettuerà il ping al vostro access point e manderà le informazioni a Google, il server di Google noterà il suffisso _nomap e provvederà ad eliminare l'identificativo del vostro access point dal database.
Per finire ho due considerazioni a proposito.
La prima è che utilizzare gli access point come supporto per determinare la posizione geografica di un dispositivo mobile è un sistema molto elegante che migliora la fornitura di servizi geolocalizzati agli utenti.
La seconda considerazione è che il metodo _nomap è implementato da Google quindi l'unica certezza che avrete è che Google non utilizzerà il vostro access point nel suo database.
Nessuna certezza naturalmente che lo facciano altre aziende che utilizzano lo stesso metodo.
Google sta comunque spingendo affinché più aziende possibile utilizzino questo metodo per rispettare la scelta dell'utente circa le informazioni (comunque pubbliche) trasmesse in automatico dal proprio access point.
Per maggiori informazioni rimando alla pagina informativa di Google.
Via | European Public Policy Blog
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