Lavorare con Google Earth e Google Maps, dal piazzare un pin a certe coordinate a creare ricostruzioni temporali, per uno sviluppatore significa lavorare con KML, il Keyhole Markup Language, un linguaggio di markup sviluppato nel 2001 dalla società Keyhole Inc. ed acquisito nel 2004 da Big G che ha poi rigirato alla comunità la possibilità di utilizzare questo prodotto. Chi lo conosce sa che non si tratta di un giocattolo e come linguaggio è uno standard internazionale curato dall'Open Geospatial Consortium: possiamo creare itinerari, selezionare specifiche regioni di spazio, creare tour virtuali e moltissimo altro parlando una sorta di XML che mantiene la stessa leggibilità e razionalità del progenitore, conservandone la potenza espressiva.
Per chi non ha idea di come funzioni la cosa, basta dare un'occhiata alla demo interattiva, con cui iniziare ad entrare nel mood della questione.
Il logo del progetto |
L'idea è veramente notevole: se da un lato avevamo prevalentemente libkml, la libreria C++ fornitaci da Google, ora abbiamo un pacchetto come PyKML che unisce KML, la leggibilità e la semplicità del Python e le librerie lxml, da anni punto di riferimento per chi deve mettere le mani in pasta con XML (e ovviamente HTML) in questo ambiente di sviluppo.
Se KML (e lo scripting per Earth e Maps) è un modo nuovo per comunicare, sviluppare e creare, PyKML offre una maniera ancora più amichevole per farlo: l'installazione è identica a quella di qualsiasi altro pacchetto Python - grazie al Python Package Index - e richiede come dipendenze unicamente libxml, come detto; dopodichè la parola spetta solo al programmatore.
Sul sito del progetto è presente una buona documentazione e un tutorial per chi vuole iniziare subito a lavorare, oltre a una serie di snippets e progetti d'esempio come quello per il tracciamento delle effemeridi solari trovandosi a Stonehenge, di cui potete vedere il risultato nell'immagine.
Effemeridi del Sole calcolate da Stonehenge con PyKML |
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