L'impossibilità di raggiungere servizi quali Gmail, Google Video, YouTube e la ricerca criptata di Google prosegue dal 10 febbraio 2012.
L'Information Technology Organization e il Telecommunication Infrastructure Co. iraniani hanno dichiarato di essere ignari del problema, anche se non sembra trattarsi semplicemente di una difficoltà tecnica, bensì di censura. Ciò si deduce anche dalle parole di Saeed Mahdioun, capo dell'ente governativo iraniano responsabile delle comunicazioni, il quale ha affermato di non utilizzare servizi di posta elettronica esteri e che il problema non è di responsabilità del suo ente.
Dietro questa censura vi sarebbe l'intenzione da parte delle autorità di allestire una rete in grado di monitorare le attività degli utenti, uno scopo reso difficile dal protocollo di sicurezza https. Proprio per questo motivo, tutti i domini che sfruttano questo protocollo sono stati censurati.
Tra i siti bloccati risulta anche Facebook, ma a pesare maggiormente sono i servizi di Google, che permettevano la circolazione sicura di informazioni con l'estero.
Via | Bloomberg
Nessun commento:
Posta un commento