Ci si dovrebbe chiedere: perché Google vuole puntare tanto su un linguaggio di programmazione nuovo in ambiente web, quando esistono già HTML5 e JavaScript e una realtà consolidata?
Questa domanda è balenata a molti i quali abbiano preso contatto con Dart (magari leggendo i nostri articoli in merito) e si tratta di una delle tante scommesse di Mountain View. Sicuramente la domanda più importante però è: assodato che Google punta su Dart, ci sono i presupposti per creare una realtà vincente in questo contesto?
È ovvio che al Googleplex pensino decisamente di sì, visto quanto si stanno applicando nello sviluppo di Dart.
In primo luogo sta avvenendo una lunga riorganizzazione della sintassi in alcuni punti davvero critica come per la riscrittura del modo di usare le isolates API, passando da un class xyz extends Isolate {... in salsa Java ad un #include ('dart:isolate'...) a-là C/C++.
Altra novità abbastanza rilevante è il passaggio alla dichiarazione lazy per le variabili statiche: questo si può portare dietro (anche per le modifiche al linguaggio future) alcuni problemi legati proprio alla laziness in contrasto con la imperatività di Dart, ma siccome si sta parlando unicamente di variabili statiche, per ora non dovrebbero nascere problemi eccessivi.
Poi, come ci ricorda la news sul sito ufficiale del linguaggio, abbiamo la rimozione di OpenSSL nell'uso di interi di grandi dimensioni (tipo di dato bigint) in favore di un aumento delle prestazioni di circa il 35% della Dart Virtual Machine.
Altra novità importantissima è la modifica della libreria di I/O (dart:io) con cui si ha una revisione sostanziale della sintassi d'accesso a stream e file, per i quali dettagli rimandiamo al post relativo. Il tutto a vantaggio della scrittura di server web (e client, ovviamente) in Dart, anche perchè con il passaggio da metodi one-shot con richiamo obbligatorio a metodi one-shot che si richiamano automaticamente al momento dell'invocazione, si elimina un procedimento ridondante che può essere foriero di errori anche banali nel codice.
Ultima novità della settimana, davvero simpatica, è l'uscita del secondo capitolo di Dart Puzzlers, scritto dall'autore del libro Java Puzzlers nonché Java Chief Architect di Google e membro del Dart team, Joshua Bloch, che aiuta gli sviluppatori a stare in guardia verso le meccaniche del linguaggio spiegandole meglio allo stesso tempo; si tratta di una lettura molto interessante e resa piacevole dalla vena di humour con cui è esposto.
Continua senza sosta la maturazione di Dart: cosa ne pensate?
Via | Dart blog
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