Ecco quello che teme Schmidt:
- Un primo timore è che le minacce più grandi alla sicurezza verranno da altre nazioni, al di fuori degli USA;
- In secondo luogo Schmidt teme che la funzione di "memoria collettiva" del Web non sia dotata di un pulsante per cancellare gli errori, o dare una seconda possibilità per chi ne ha commessi "da giovane", e Schmidt se ne rammarica;
- In ultimo che purtroppo le tecnologie usate per apporre dei filtri all'informazione sul Web da parte dei governi possano solo migliorare;
Schmidt ha anche risposto ad alcune domande dei presenti ed è stato toccata la questione della Cina. Uno dei giornalisti ha domandato se la popolazione cinese potrà mai trarre beneficio da un libero flusso delle informazioni, argomento spinoso in quanto tutte le grandi compagnie americane, Google compresa, devono fare i conti con il minore dei mali tra l'aderire ad una politica di censura o limitare i propri affari in quel luogo. La risposta è stata che "Non siamo a conoscenza di piani su Internet della Cina, non li raccontano a nessuno, tantomeno a Google. Non siamo nei loro contatti telefonici."
Via | 9to5google
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