Nel post il cofondatore di Google tiene a precisare che non mette sullo stesso piano il problema dei governi che censurano la Rete, con i sistemi chiusi (come Apple e Facebook), tanto che del resto ha sempre ammirato i prodotti Apple. Lui stesso usa un iMac e in foto e video provenienti da Mountain View ed altre sedi di Google vediamo spesso gli impiegati utilizzare dei computer Mac. Inoltre considera Facebook un utile strumento per l'espressione politica, come ha evidenziato, ad esempio, la cosiddetta Primavera Araba.
Per Brin il problema centrale e di primaria importanza è senza dubbio la censura da parte di enti governativi in funzione del controllo della libera espressione, come accade in Cina ed Iran. Egli ritiene però azioni ugualmente pericolose e scellerate i tentativi censori che alcune nazioni democratiche, come gli stessi USA, tentano di adottare, usando le stesse tecniche per combattere la pirateria.
Per chi è interessato al tema della libertà in Rete, Brin raccomanda la lettura di un libro, http://futureoftheinternet.org/, nel quale l'autore Jonathan Zittrain sottolinea come Google potrebbe migliorare in tema di apertura, nonostante proprio l'apertura sia uno dei valori fondamentali della mission.
In ogni caso, quale che sia l'opinione di base sugli ecosistemi digitali e su Google in particolare, si raccomanda che nessuno dia per scontato la libertà e l'apertura di Internet dall'intervento dei governi: il libero scorrere delle informazioni fa paura ai potenti, che cercheranno di sopprimerlo.
Via | Google+ (post originale)
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