Queste persone creano pagine web ad-hoc, piene di link ai siti dei loro clienti o piene di parole chiave non legate al contenuto, in modo di favorirne il posizionamento nelle ricerche più frequenti.
Già a febbraio Google ha, con l'algoritmo soprannominato Panda, imparato a riconoscere le pagine piú evidenti che sfruttano questo sistema: quelle piene di link senza altro testo di senso compiuto e quelle piene di parole chiave.
Piú difficili da riconoscere sono invece le pagine che inseriscono, in testi perfettamente normali, link casuali a siti Internet, spesso con parole chiave come descrizione.
Google sta per rilasciare, per tutte le versioni locali del motore di ricerca, un'ulteriore modifica a Panda, che migliorerà il riconoscimento di pagine di questo genere e permetterà la retrocessione di siti che sfruttano questo tipo di SEO. I dettagli delle novità non sono stati divulgati, per evitare che vengano aggirati facilmente, ma Google promette che l'operazione migliorerà sensibilmente la qualità dei risultati delle nostre ricerche. Ci saranno sicuramente meno stravolgimenti rispetto ai tempi dell'introduzione di Panda (che riguardava circa il 12% delle query, mentre ora il cambiamento si vedrà per il 3-5%, a seconda della lingua), ma il cambiamento si sentirà comunque.
Ricordiamo ai webmaster che la SEO non è affatto vietato da Google, semplicemente è necessario effettuarlo seguendo linee guida che garantiscano l'onestà dell'operazione.
Google ha pubblicato un'ottima guida a riguardo, ne consigliamo la lettura approfondita a chiunque voglia migliorare il posizionamento del proprio sito internet. Consigliamo inoltre di verificare sempre la professionalità di eventuali specialisti ai quali volete affidare l'ottimizzazione del vostro sito, per non rischiare di trovarlo retrocesso.
Via | Google Webmaster Central Blog
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