18 febbraio 2012

[Google] Fiber pronto per un test su larga scala in USA. E l’Italia?

Il desiderio di Google di realizzare una rete internet ad altissima velocità è noto ormai da un paio di anni. Il progetto prevede la realizzazione di un servizio ISP basato su fibra ottica alla velocità di 1Gbps, ovvero circa 100 volte più veloce delle velocità attualmente raggiungibili.



I vantaggi di un’accesso internet ad altissima velocità sarebbero molteplici, come spiega James Kelly, Product manager del Google Infrastructure Team, in questo video. Google Fiber permetterà di “sperimentare nuovi modi di rendere il web migliore e più veloce per tutti, permettendo applicazioni ad oggi impossibili”.


Immaginate ad esempio un ospedale in una zona rurale, capace di trasmettere immagini e video tridimensionali tramite il web, e di approfondire una patologia rara con uno specialista dall’altra parte del mondo. Ma anche semplicemente scaricare un film ad alta definizione in cinque minuti, o collaborare con compagni di classe da tutto il mondo mentre assistete ad una lezione in diretta 3D dall’università.

Dopo una sperimentazione su piccola scala avvenuta in un quartiere residenziale del campus di Stanford, sembra finalmente giunta l’ora di un progetto su larga scala: il 7 febbraio infatti Google ha annunciato che è finalmente pronta per l’installazione della rete Google Fiber nelle due Kansas City (in Kansas e Missouri). Lo sforzo iniziale sarà concentrato sulla dorsale, dopodichè migliaia di abitazioni e di attività commerciali saranno connesse alla rete gigabit, anche se una data definitiva non è stata ancora comunicata.

Intanto non ci resta che guardare in casa nostra, aspettando che il programma sbarchi nel vecchio continente, e constatare con disappunto che la situazione è assai diversa. Il problema maggiore non sembra la velocità di connessione ma addirittura la connessione stessa: c’e’ ancora da completare quel gap che ancora non permette l’accesso paritario alle risorse ed alle tecnologie dell'informazione (Digital Divide).
Anche se buone notizie sembrano arrivare dall’agenda digitale di Monti, la domanda che ci poniamo è sempre la stessa: possiamo fidarci o saranno ancora solo chiacchiere?

Via | Engadget

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