25 febbraio 2012

[Google] In arrivo occhiali smart a realtà aumentata?

Non fatevi sorprendere dalla prossima rivoluzione, che porterà forse migliaia di persone con addosso spessi occhiali da sole a procedere barcollando lungo la strade muovendo e torcendo la testa come comparse in un film di zombie.


Sicuramente sarà capitato anche a voi di notare con sorpresa persone per strada, sulle banchine delle stazioni o alle fermate dei tram, che parlavano ad alta voce, magari gesticolando ampiamente, apparentemente con se stessi. Avrete pensato che fossero a dir poco "strane", prima di capire che indossavano piccoli auricolari wireless e che stavano semplicemente conversando al telefono (il che non attenua comunque il loro aspetto un po' ridicolo).

Secondo indiscrezioni non ufficiali, alla fine di quest'anno, Google dovrebbe iniziare a vendere occhiali che proietteranno informazione, intrattenimento (e forse, essendo questo un prodotto di Google, la pubblicità) sulle lenti e quindi agli occhi di chi li indossa in tempo reale.

Gli occhiali non sarebbero stati progettati per essere indossati costantemente - anche se gli ingegneri di Google si aspettano che alcuni utenti li indosseranno molto - ma saranno più come uno smartphone "vestibile", utilizzati quando necessario, con le lenti che servono come una sorta di monitor see-through del computer.

Potrebbero essere utilizzati anche per navigazione ed orientamento, o per giochi di realtà aumentata che usano il mondo reale come un parco giochi.

Secondo alcuni dipendenti di Google che hanno familiarità con il progetto ma che hanno chiesto di non essere nominati, gli occhiali saranno in vendita al pubblico entro la fine dell'anno "ad un costo all'incirca pari agli smartphone attuali", da 250 a 600 dollari.

Le persone che hanno familiarità con gli occhiali di Google hanno detto che monterebbero un sistema operativo Android-based, avranno una connessione dati 3G o 4G, macchina fotografica, sensori per il movimento e GPS.

Pochi hanno visto gli occhiali di Google, perché sarebbero in costruzione negli uffici di Google X, il laboratorio segreto nei pressi della sede principale di Mountain View, in California, campus dove gli ingegneri e gli scienziati stanno lavorando anche su robot e ascensori spaziali.

Uno dei personaggi chiave coinvolti con gli occhiali sarebbe Steve Lee, ingegnere di Google e creatore del software di mappatura di Google, Latitude. Come risultato del coinvolgimento di Mr. Lee, è facile immaginare che le informazioni sulla posizione saranno fondamentali nella prima versione rilasciata al pubblico. L'altro leader chiave del progetto sarebbe nientemeno che Sergey Brin, co-fondatore di Google,
che attualmente starebbe trascorrendo la maggior parte del suo tempo nei laboratori di Google X.

Ma torniamo all'analogia con il film di zombie:

"Sembrerà molto strano osservare dall'esterno le persone che indossano questi occhiali", ha detto William Brinkman, direttore del Dipartimento IT della Miami University di Oxford, Ohio.
"L'osservatore, ovviamente, non potrà vedere quello che esse stanno osservando da dietro gli occhiali e come risultato vedrà un linguaggio del corpo apparentemente scoordinato, poichè le persone potrebbero muoversi intorno a cose virtuali".

Mr. Brinkman, il cui lavoro si concentra sulla realtà aumentata (ovvero la proiezione di uno strato di informazioni su oggetti fisici) ha detto che con i suoi studenti ha già sperimentato giochi virtuali e percorsi a ostacoli: "Sembra davvero strano osservare da fuori le persone navigare in questi spazi", ha detto, "ed il risultato potrebbe essere potenzialmente umoristico".

Mr. Brinkman si è detto molto eccitato dalle possibilità degli occhiali, ma ha pure riconosciuto che gli occhiali di realtà aumentata potrebbero porre alcune questioni etiche e di privacy.

Una delle più interessanti applicazioni degli occhiali dotati di software per la realtà aumentata potrebbe infatti essere legata agli aspetti "social".
Se il software di riconoscimento facciale diventasse sufficientemente accurato e veloce, gli occhiali potrebbero identificare qualunque persona "social engaged" ripresa nel campo visivo ed indicare al portatore i suoi gusti, le sue abitudini, addirittura quanti amici potrebbero avere in comune sui social network.

Proprio questo mese, però, l'Electronic Privacy Information Center, un gruppo di ricerca e advocacy per la privacy su Internet, ha chiesto alla Federal Trade Commission di sospendere l'uso di software di riconoscimento facciale fino a quando il governo non sarà pronto ad assicurare adeguate garanzie di rispetto delle norme sulla privacy per proteggere i cittadini.

Via | New York Times e Bits

Nessun commento:

Posta un commento