Il bug, che ancora non è stato formalizzato ufficialmente, è stato risolto in meno di 24 ore dagli sviluppatori del browser.
Questo risultato è stato possibile grazie alla natura open source di Chrome (che viene sviluppato a partire da Chromium) che permette quindi un approccio molto rapido alla risoluzione di vulnerabilità. Questo approccio è diverso rispetto a quello monolitico di aziende quali Microsoft e Apple per le quali le variazioni di codice devono subire rigorose procedure di test di Assicurazione Qualità, cosa che porta inevitabilmente a ritardi anche di mesi nel rilascio di un bug fix.
Altre vulnerabilità molto sfruttate, solitamente, sono legate al plugin di Adobe Flash. Sembra che proprio questo tipo di problema di sicurezza sia alla base dell’hacking avvenuto durante la competizione Pwn2Own.
Via | Ars Technica
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