I servizi saranno gli stessi messi a disposizione da Google Apps, quindi email, documenti, videochat e tutti gli altri servizi cloud offerti da Mountain View. Queste funzionalità sono già state abilitate per gli studenti e a breve lo saranno anche per i professori.
Apps va a sostituire Moodle, piattaforma di e-Learning tra le più diffuse al mondo ma che, secondo molti, non è riuscita a raggiungere uno stadio di maturità sufficiente ad affermarsi come standard e che ora sta declinando.
Arrivano anche critiche dall'interno dell'Università: Marco Esposito, responsabile di Work in Sapiens, ha dichiarato: "Che peccato. La Sapienza avrebbe potuto sfruttare l’esperienza di laureandi e ricercatori per intraprendere un progetto innovativo, e invece si è limitata ad acquistare il sistema da una multinazionale".
Questo commento risulta abbastanza lontano dalle logiche dell'informatica moderna e del mondo scientifico in generale, visto e considerato che l'obiettivo dovrebbe essere quello di distribuire gli sforzi e condividerne i risultati. Se ogni università implementasse il proprio sistema di e-learning, aumenterebbe la frammentazione, diminuirebbero le potenzialità e si svilupperebbe di più per avere di meno. Acquistare un servizio da una multinazionale non è un fallimento per l'università ma tuttalpiù per la comunità Open-Source che agli occhi degli amministratori dell'ateneo non è riuscita ad essere competitiva attraverso Moodle.
Via | Corriere.it
Nessun commento:
Posta un commento