1 marzo 2012

[Android] Quale destino per Motorola?

Questa settimana Andy Rubin, senior vice presidente di Google Android, si trova al Mobile World Congress di Barcellona e ha rilasciato una dichiarazione secondo la quale Google non ha intenzione di favorire Motorola rispetto ad altri partner che si avvalgono di Android. Ora che, con il benestare degli enti Europei e Statunitensi preposti, il processo di acquisizione del produttore di telefonia mobile sembra avviarsi ad una felice conclusione, sono in molti a chiedersi quale sarà la sorte di Motorola Mobility.


Rubin ha affermato davanti al pubblico e ai giornalisti che non solo Android e Motorola sono al momento completamente distinte e separate, ma anche che egli stesso "non ha la minima idea di chi sarà a capo di Motorola" una volta che il processo di acquisizione della compagnia sarà andato a buon fine. Nonostante abbia caldeggiato la fusione, il responsabile di Android sostiene che il suo team viene tenuto del tutto distanziato dalle attività di Motorola (la quale a quanto pare continuerà a produrre telefoni brandizzati Motorola) e che Google ha letteralmente innalzato una sorta di firewall tra il suo team e il loro.

Andy Rubin a MWC2012 di Barcellona
Bloomberg la scorsa settimana ha riportato che Google sta per sostituire il CEO di Motorola Sanjay Jha con uno dei propri senior executive, Dennis Woodside. Ci sono rumors di preoccupazioni sul possibile futuro utilizzo di Motorola da parte di Google per competere più direttamente con altri detentori di licenze Android.

Ma secondo Rubin la natura open di Android gli "rende difficile fisicamente avvantaggiare qualcuno in particolare". Inoltre Rubin ha puntualizzato che Motorola  non è abbastanza grande in termini di market share rispetto ad altri costruttori del mondo Android, per cui sarebbe arduo per Google avvalersene per dominare altre compagnie e che "nemmeno in un momento di pazzia si potrebbe arrivare a concepire come realizzabile l'idea di portare Motorola a più del 90% di market share" considerata la vastità dei rivenditori Android.

Certamente i vertici di Google sono liberi di prendere le decisioni strategiche che meglio credono, e non c'è motivo di dubitare del fatto che tutti i partner di Android continueranno a ricevere un trattamento uguale, ma allora viene spontaneo chiedersi perché spendere 12,5 miliardi di dollari in una azienda di hardware per farla funzionare sotto le sue possibilità. Davvero solo per poterne acquistare i brevetti?



Via | The Verge Foto | iPadssdvisor



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