27 aprile 2012

[Drive] In arrivo il client per Linux

Appena rilasciato Google Drive si è subito scatenato sul lato social del web un tam tam di post di commenti e ricondivisione di notizie da parte degli utenti.
Non tutte questo flusso informativo era però celebrativo della nuova incarnazione di Google Docs da tempo attesa.

Il nuove servizio di Google fornisce anche un’applicazione specifica per i computer, dove copiare i propri file da sincronizzare con il cloud in modo identico a quanto avviene per esempio con DropBox.
Questa applicazione è però disponibile solo per PC Windows e MAC OSX. Ecco così che è nato il tag #DriveForLinux per accompagnare tutta una moltitudine di post indignati per la scelta di Google di non rendere disponibile un client di Google Drive per gli utenti Linux.


Non vogliamo entrare qui nel merito dell’opportunità o meno per Google di rilasciare da subito l’applicazione per Linux poiché, qualunque sia l’opinione personale di chi scrive, discutere questioni come queste risulta spesso una chiacchiera da bar poco produttiva per i lettori di questo sito.
Ciò che vogliamo rilevare è il fatto di come nel giro di poche ore, al fiume in piena di post taggati #DriveForLinux abbiano fatto seguito almeno due rassicurazioni di Google sul fatto che il client per Linux è in via di preparazione.
Google lo ha confermato, attraverso suoi dipendenti, su Google Product Forum e su Google Plus.


La domanda che sorge spontanea ora è: il flusso di richieste è stato così alto da scatenare questa reazione così rapida da parte di Google?
E ancora: le rassicurazioni di Google sono dovute al fatto che il client per Linux fosse già in lavorazione, oppure rappresentano una pezza per fermare appunto le voci (a questo punto tante) che si sono sentite tradite da un’azienda che ha basato così tanto dei suoi sitemi, prodotti e reputazione sulla vicinanza al mondo open source e Linux?

Probabilmente non lo sapremo mai ma come utente Linux e Google è interessante ancora una volta notare come questa azienda, per quanto leviatanica sia, continua a sforzarsi (spesso con successo) di tener fede ad un’immagine che, ultimamente, a volte sembra starle un po’ stretta.

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