10 aprile 2012

[Search] Correlazione tra PIL e comportamenti di ricerca


I risultati di uno studio multidisciplinare pubblicato sul journal Scientific Reports mostrano come gli utenti di Internet provenienti da paesi con un più alto PIL pro capite siano più inclini a cercare informazioni sul futuro piuttosto che sul passato. Oggetto della ricerca è stata l’analisi quantitativa delle query di Google.


Negli ultimi anni abbiamo assistito a una rivoluzione nelle scienze sociali, dovuta all’interazione massiccia da parte della società con sistemi tecnologici, in grado di documentare automaticamente il comportamento umano come mai prima. L’analisi di tali quantità di dati permette una quantificazione precisa ed estesa dei reali fenomeni sociali. Particolarmente interessante è quell’area di ricerca che si concentra sull’esame analitico delle query dei search engines come Google.

Il team dei ricercatori era interessato alle differenze in base ai comportamenti di search online che potrebbero essere collegate ad indicatori reali di sviluppo del benessere socioeconomico, come il PIL pro capite. Sono state esaminate le stringhe delle query su Google effettuate nel corso del 2010 dagli utenti Internet in 45 diversi Paesi, per comparare il volume delle ricerche riferite ad avvenimenti futuri (usando come chiave di ricerca '2011') con il volume delle ricerche attinenti all'anno precedente ('2009'), il rapporto tra i quali è stato denominato 'indice di orientamento al futuro’.

I dati sono stati recuperati tramite il servizio di Google Trends, e sono state analizzate più di 45 miliardi di query di ricerca effettuate in tutto il mondo. Confrontando l’indice di orientamento al futuro con il PIL pro capite per ognuno dei Paesi considerati, è emersa una forte tendenza per i Paesi nei quali gli utenti di Google si informano con maggiore frequenza su eventi futuri a mostrare un PIL più alto.





Tabella A. La frequenza con cui utenti Google di tutto il mondo cercano informazioni sull’anno precedente (in rosso) e l’anno seguente (in blu). L’indice di orientamento al futuro per un dato anno (es. 2010) consiste nel rapporto tra il numero totale di ricerche per l’anno che segue (2011) e il totale di ricerche aventi come keyword l’anno precedente (2009).
Gli esiti della ricerca confermano quindi l’esistenza di un nesso tra il comportamento online e gli indicatori dell’economia nel contesto reale di appartenenza.




Tabella B. L’indice di orientamento al futuro per 45 Paesi basato sulle ricerche effettuate nel 2010, comparate con il PIL procapite. Si dimostra una robusta tendenza per i Paesi nei quali gli utenti di Google cercano più informazioni riguardo al futuro ad avere un PIL pro capite più importante. (Coefficiente di Correlazione di Pearson r = 0.78, df = 43, p < 0.001).

Lo studio è stato condotto da un team internazionale formato da ricercatori del Dipartimento di Fisica della Boston University, della facoltà di Sociologia di Zurigo, dal MIT e dalla UCL di Londra.
Gli scienziati hanno fornito due diverse spiegazioni al fenomeno riscontrato:

  • la prima è che queste scoperte possono essere indice di differenti reazioni internazionali nell’attenzione rispetto a passato e futuro, laddove la focalizzazione sul futuro è supportata da buone condizioni economiche;
  • la seconda interpretazione è dovuta alle influenze dell’economia sulle infrastrutture internet esistenti, che si riflettono nelle differenze a livello internazionale sul tipo di informazioni ricercate via Google.

Secondo gli autori dello studio, l’indice di orientamento al futuro potrebbe trovare un’applicazione utile per ulteriori divisioni spaziali e temporali ed essere paragonato con altri indici di condizioni socioeconomiche al fine di costruire una immagine data driven della società globale odierna.


Via | Nature

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